Futuro

Le nostre "Cloudwords". Episodio 11: Futuro.
La tecnologia e quali scelte fare per indirizzare il nostro futuro.

Quando si parla di tecnologia, il termine 'futuro' entra sempre in gioco. Questo però non aiuta necessariamente a prendere decisioni corrette. Siamo prontissimi a immaginare che una certa tecnologia avrà grandi conseguenze 'in futuro' più o meno per tutti. Siamo però molto meno pronti a valutare se questa tecnologia sia utilizzabile oggi nella nostra realtà aziendale.

L’AI sul camioncino.
Prendiamo la realtà virtuale. Quale manager o dirigente non è pronto a scommettere che 'domani' passeremo parte della nostra giornata con un visore e una cuffia muovendoci in metaversi virtuali? Pochi però hanno capito che la realtà virtuale è una realtà adottata da tempo. Senza voler parlare di piloti militari o neurochirurghi, in diverse aziende la formazione degli addetti alla manutenzione di impianti avviene proprio in questo modo! L'opinione pubblica ha quasi sempre una idea distorta delle nuove tecnologie. Il termine 'AI' fa pensare a umanoidi saggi come Yoda e acuti come Einstein che 'in futuro' aiuteranno o soppianteranno l'uomo. In realtà l'AI è usata da tempo ad esempio per modificare i tragitti dei camioncini che trasportano le merci in relazione al traffico.

Un grave handicap per la trasformazione digitale del Paese.
Questa percezione distorta ha conseguenze gravi perché della 'opinione pubblica’ fanno parte gli imprenditori e i manager che dovrebbero guidare oggi le scelte della loro azienda. Se queste persone non capiscono in cosa consiste una tecnologia, peggio ancora: se hanno un’idea distorta di quella tecnologia, rallentano il processo di trasformazione digitale dell’intero sistema. Nessuna tecnologia vincente può affermarsi se gli imprenditori che dovrebbero investire su di essa non sollecitano o rifiutano incontri con chi può fornirgliela o se nell’incontro hanno aspettative errate. Sarebbe interessante valutare quale deleterio effetto ha – a livello macro – la informazione scarsa ed errata, piena di iperboli e povera di dettagli – che viene fatta sui media generalisti intorno alla tecnologia.

La conseguenza di scelte fatte ogni giorno.
Se usciamo dall’ambito tecnologico la parola ‘futuro’ è associata più spesso a termini come ‘paura’ e ‘incertezza’. Ci sono periodi storici in cui si guarda al futuro con speranza ma quello attuale non è fra questi. L’incertezza porta molti decisori a fare scelte di brevissimo termine o a non scegliere affatto. È uno sbaglio. Nessuno sa cosa accadrà domani. Non è per nulla facile capire ad esempio quali tecnologie saranno realmente accessibili fra 5 o 10 anni. Ma questa non è una ragione per non decidere.

Il futuro è la conseguenza – in forme che non possiamo certo prevedere – di scelte che compiamo oggi. È la meta di un percorso che iniziamo adesso. Questo vale per le imprese così come per le persone: non potevamo prevedere che avremmo ricoperto questo ruolo in questa azienda, ma ci siamo iscritti a una certa facoltà, abbiamo scelto una certa materia per la tesi di laurea, abbiamo preferito una e non altre fra le proposte di lavoro che abbiamo ricevuto terminati gli studi… ed eccoci qua con una competenza che abbiamo costruito passo passo.

Quindi l’incertezza sul futuro non è mai una ragione per rimandare le scelte. Occorre invece valutare la coerenza fra queste scelte e l’obiettivo a cui miriamo e le risorse di cui disponiamo.

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